Si torna a Casa Madre!!     tit1.gif (1222 byte)


Il Gruppo di Sostegno Alimentare rappresenta un incontro con professionisti da un lato ed una piattaforma di scambio tra i pazienti per la comprensione del problema alimentazione dall'altro.
Ogni anno verrà formato un gruppo di pazienti che intendono acquisire informazioni migliori sul significato di alimentarsi e sul quello del comportamento alimentare, come avere un rapporto migliore col cibo e con i propri bisogni.

Il cibo? E' il nutrimento per la vita. Ma non solo; anche un mezzo di comunicazione che permette di comprendere meglio la nostra interiorità. Il nostro comportamento nei confronti del cibo, infatti, se spinto agli eccessi è indice di uno squilibrio. L'abbuffarsi è o il rifiutare il cibo manifesta che qualcosa è accaduto nella relazione comunicativa tra madre e bambino, fra chi nutre e chi è nutrito. Da adulti, poi, questi stessi comportamenti alimentari rimettono in scena la dinamica della comunicazione fra madre e bambino

 

Nell'abbuffata c'è una comunicazione inadeguata, eccessiva, costrittiva, ansiosa della madre; nello stesso gesto comunicativo la parte bambino rimane ferma, subisce, obbedisce, si sacrifica.
Nel rifiuto del cibo la comunicazione è indifferente, fredda; mentre la parte bambino è mancante, maltrattata, sfida e si autosfida.
 

Un rapporto alterato con il cibo indica una mancata assunzione dei propri limiti: un disagio interiore che deve essere comunicato

 

pranzo_trasp.gif (29945 byte)E quando si passa da una posizione all'altra? E' evidente allora l'impossibilità del bambino di esserci occupando un tempo e uno spazio propri. La rappresentazione di sé è vissuta, quindi, come spostamento ossessivo verso il non-esserci, in un'immagine eccessiva, smisurata, sovrabbondante o deficitaria, insufficiente, manchevole. Questi comportamenti sottendono una mancanza nella relazione intima, affettiva, positiva, ma sono anche un tentativo tutto privato di esprimere la propria identità e una protesta.

Il transito da una posizione all'altra, che appartiene anche al disordine alimentare, rivela l'intenzione di non volere stare né nel Grande né nel Piccolo, in un modo che comprenda la plasmabilità in contrapposizione alla rigidità, la passionalità in contrapposizione all'ipocrisia. Il transito quindi svela una risposta, evidenziando la volontà di un modo altro di essere non ancora significato. In questa difficoltà la società, con i suoi modelli macchina o del corpo morto gioca un ruolo fondamentale.E' importante allora avvicinarsi all'analogia dell'eccesso e del difetto. Ma oltre agli aspetti interpretativi è anche basilare fornire una serie di suggerimenti e di indicazioni di facile acquisizione. Vediamoli.

 

tit2.gif (941 byte)
Le strategie terapeutiche dovranno tendere a favorire il riconoscimento e il rinforzo dell'identità tramite l'analisi dei sogni e attraverso il transfert (rapporto di fiducia) con il terapeuta e attraverso un'adeguata comunicazione nel riconoscimento delle relative sensibilità, come valori; questo in relazione ad una personale analisi. In mancanza di ciò possono essere utili esercizi di visualizzazione per attivare o riconfermare una visione positiva di sé. Ciò promuove lo sblocco dell'inibizione e dell'immagine difensiva, portando ad innalzare le energie verso il cambiamento. Ogni persona ha un'immagine di sé, frutto delle risposte di adattamento che la mente formula in relazione alle sfide della vita, ed è filtro fra sé e il mondo.

L'eccedenza di grasso e le variazioni di peso derivano, dunque, dall'aver consolidato un'immagine di sé, di difesa e di barriera, generate dall'ansia che fa resistenza all'interazione e al cambiamento, così si tende a fare massa, nell'eccesso ponderale. Se rimane inalterata l'immagine mentale difensiva e sottovalutativa che tende alla barriera (tra sé e il mondo) e all'accumulo, non vi è modificazione sostanziale dell'immagine esteriore. Anzi, spesse volte un rapido calo di peso non supportato dal mutamento mentale (assai più lento nella modificazione) può portare a ristabilire in breve tempo la vecchia immagine eccedente.

La trasformazione è stimolata pure dall'atto volitivo, attraverso la definizione degli obiettivi personali e dal metodo per arrivarvi: avendo verso di se attenzione, tolleranza e amore per difendersi da aggressioni, manipolazioni, giudizi, autoritarismo.

tit3.gif (506 byte) 

Ci sono alcune regole che possono essere seguite abbastanza agevolmente da chi vuole ritrovare un equilibrio con la propria oralità e al contempo non ha problemi psicologici veramente gravi.

Qualche esercizio individuale? Pensare tutti i giorni alle buone qualità personali di autostima durante la giornata, alle espressioni affermative ed ottimistiche utilizzate, senza essere troppo critici dove si deve ancora migliorare, ma riconoscere dove si può migliorare. Poi stimolare il mutamento delle terminologie negative-critiche in affermative-fiduciose, utilizzando le letture di biografie di personalità affermative, o letture mitologiche o favolistiche positive, oppure immagini umoristiche che stimolino la risata o l'interpretazione.

Non dimenticate le visualizzazioni. Eccone alcune:

 

 

1) pensarsi con tanti fardelli addosso e liberarsene uno a uno;
2) allontanare chi (o situazioni) ci mette pesi-fardelli addosso;
3) visualizzare i depositi di grasso del proprio corpo, produrre un'immagine delle proprie proteine. Queste ultime si scagliano sulle cellule di grasso e le divorano dall'interno: in questo modo si libera l'energia immagazzinata nel grasso, generando una sensazione di benessere e di accresciuta attività fisica;
4) entrare in una casa e osservare le varie stanze, guardare dove ci si sofferma più lungamente e poi uscire;
5) visualizzate un prato verde con fiori e profumi, appare una strada bianca tra il verde, percorrerla fino ad arrivare a una piazza, entrarvi e sostare al centro;
6) immaginare una collina e il percorso in salita, arrivati in cima osservare il panorama.

Ci sono pure delle efficaci visualizzazioni specifiche:

a)

liberarsi dell'adipe in forma di salvagente e sentirsi pieni di forza e di gioia vincente, se si è in acqua questa azione ci consente di nuotare.

b)

visualizzare di togliersi una cappa che ci soffoca e sentirsi in una cappa di luce, che via via scompare per lasciare spazio a raggi emanati da noi stessi. Questi raggi possono far arrestare un'immagine in cui si identifica una difficoltà.

c) visualizzare le gambe che sono agili e forti, che danno stabilità e che ci consentono di muoverci con più sicurezza rispetto a gambe pesanti e stanche.

 

tit4.gif (778 byte)

Insomma, pensare il proprio corpo agile, snello, sano permette di conseguire con più facilità un corpo agile, snello e sano. Non portare a termine un progetto (in questo caso dimagrire) è come immaginare progettualità irraggiungibili, rimanendo così insoddisfatti e riconfermando i vecchi modi di agire distruttivi. Sartre diceva che l'atto di immaginare è magico: "è un incantesimo destinato a far apparire l'oggetto pensato, la cosa desiderata, in modo che se ne possa prendere possesso". Ma come si fa ad utilizzare creativamente le possibilità che l'immaginazione ci offre? La risposta, secondo lo psicanalista Ferrucci1, è chiara: immaginando chiaramente una possibilità ne rendiamo più facile la realizzazione. Quindi possiamo aiutare il nostro scopo vitale a compiersi, immaginandolo come già attuato. Questa è la tecnica del modello ideale. Altra cosa sono invece i sogni ad occhi aperti. Abbiamo qui l'esatta antitesi del proprio modello ideale: mentre i sogni ad occhi aperti sono compensatori e danno solo un appagamento di fantasia, il modello ideale è orientato verso la realtà, e si soddisfa solo mediante la graduale manifestazione dell'ideale concepito: mentre il sogno ad occhi aperti non è realistico, il modello ideale impiega immagini di obiettivi raggiungibili; mentre i sogni ad occhi aperti sono il corrispettivo fedele delle frustrazioni di un individuo, il modello ideale è l'espressione del suo vero Io

 

tit5.gif (1022 byte)

E' inoltre importante fare esercizi che rafforzino la volontà. Ad esempio, stabilire un giorno della settimana in cui ci si dà un ordine alimentare da rispettare, nella qualità e quantità, nei colori, nel ritmo (occorre eseguirlo alla lettera senza porre varianti); darsi un preciso orario di sveglia; dedicare almeno un giorno alla settimana alla cura del corpo; eseguire esercizi fisici per almeno 10-15 minuti; scrivere su un quaderno i progressi fatti; interpretare favole aiutandosi con diverse versioni della stessa favola. Un grande aiuto viene dagli esercizi fisici ed espressivi: fare una passeggiata a passo spedito, stare sdraiati ad ascoltare una musica dolce, sentire o elaborare piccole poesie oppure usare la poesia per colloquiare con le parti inconsce, odorare a occhi chiusi i profumi di essenze che si sono sparsi nella stanza.

E la dieta? Non è mio intento dare preferenze precise, bensì sottolineare in merito l'importanza di una nutrizione che attivi le sensibilità invece di coprirle. E sazi anche in profondità. Sono, dunque, favorevole ai cereali integrali, verdura, frutta e verdura, yogurt, pesce e carni bianche, e contraria a grassi in eccesso, dolciumi, formaggi grassi e carni rosse.

Per le persone in forte sovrappeso spesso l'obiettivo unico è il dimagrimento, quindi esse dimenticano i meccanismi interpersonali e comunicativi errati, l'aggressività male organizzata, le spinte sottovalutative e negativizzanti che supportano l'eccedenza di cibo e quindi di peso. Nella mia esperienza psicologica ho riscontrato che un sistema alimentare viene seguito allorquando la persona raggiunge una maggiore stima di sé, può guardarsi allo specchio senza paure, vestirsi come le piace. Il confronto con un terapeuta con cui esprimere i sentimenti profondi consente di liberarsi e, nello stesso tempo, di affrontare le dinamiche comunicative e le spinte affermative. Esiste anche una valenza psicologica del cibo, cosicché una persona può aiutarsi maggiormente attraverso l'uso di un particolare tipo di alimento piuttosto che di un altro.

 

tit8.gif (1013 byte)

Sminuzzare, masticare, afferrare derivati dal desiderio di aggredire, afferrare; o succhiare, scaldarsi, rinforzarsi, derivati dal desiderio di contatto, di ricettività; oppure il dolce o il salato o il ritmo più o meno ravvicinato nell'assunzione del cibo; o la ripetizione o la varietà del sistema alimentare; sono tutti elementi che sottintendono una lettura psicologica, relativa al quadro particolare della persona.

Chi ha eccedenza ponderale spesso presenta un desiderio di trasgressione, come riconversione dell'aggressività. Nel sistema alimentare, quindi, è necessario mantenere un giorno disponibile alle trasgressioni dolci o salate, da suddividersi in diverse frequenze, favorite da elementi scelti in precedenza, che si possono così distinguere:

Per il desiderio di  dolce, collegato al bisogno di contatto e calore, si possono utilizzare: frutti tipo anguria, ananas, albicocche, mele, a volontà; frullati; biscotti integrali con uvetta (per il desiderio forte di masticare il dolce); budini di soia, o ricotta dolcificata con un cucchiaino di miele, a formare una crema per soddisfare desideri più morbidi e avvolgenti di dolce collegati alla suzione);

Per il desiderio di salato, collegato maggiormente all'impulso affermativo e aggressivo, si possono utilizzare: bastoncini di sesamo e verdure crude a volontà (carote, sedano, finocchio) con i quali viene attivata la masticazione e il desiderio di sminuzzare e afferrare; verdura cotta (verza, bietole, carote, pomodori, ecc), composti di soia o vari sformati di verdura.

 

Una volta al mese si possono approntare brevi periodi disintossicanti di 2-4 giorni oppure un giorno alla settimana o due al mese, solo frutta e verdura (1 kg per le donne e 1,5 kg per gli uomini); o ancora: yogurt (4-500 g) e verdure cotte e crude (400 g).

Durante queste giornate è d'obbligo allontanare le fonti di stress fisico e psichico e svolgere gli esercizi sopra proposti. In relazione alla bilancia, è meglio controllarsi settimanalmente, non più volte durante la giornata, al mattino, prima di colazione e con gli stessi abiti. Se vi capitano degli eccessi alimentari non colpevolizzatevi, bensì organizzate nella settimana una giornata disintossicante, riprendendo poi un buon ritmo alimentare con più pasti e privilegiando alimenti che aiutino la funzione metabolica.

Incidenza Statistica

Anoressia e bulimia crescono in modo allarmante. Ne soffre il 10 per cento della popolazione tra i 13 e i 26 anni: nel l'88 erano 125 mila i giovani colpiti dalla malattia del cibo, nel '94 i casi accertati e sono diventati oltre 760 mila (circa un terzo sono uomini). E la sottostima delle cifre è inevitabile in una malattia che si maschera, e appare e scompare, assume sembianze ingannatrici. Eppoi ci si muove in un campo molto delicato, quello della negazione della patologia. Non solo da parte di chi è malato, ma anche dei genitori per i quali è più semplice attribuire il digiuno o la fame insaziabile a momentanei problemi di studio o crisi sentimentali, piuttosto che viverlo come un attacco personale.

Si torna a Casa Madre!!

Si torna a Casa Madre!!

frontpag.gif (9866 byte)  ieget_animated.gif (7090 byte) ieproj.gif (1417 byte)   Ottimizzato per la risoluzione 800x600

  Da nutrimento per l'Anima - di  Beatrice Balsamo